• Dalle linee guida alla gestione nella vita reale del paziente con epatite D

Dalle linee guida alla gestione nella vita reale del paziente...

Dalle linee guida alla gestione nella vita reale del paziente con epatite D

Una forte accelerazione ha caratterizzato la ricerca sul virus dell’epatite D (HDV) negli ultimi anni, producendo nuove conoscenze su epidemiologia, fisiopatologia, virologia e trattamento antivirale dell'infezione cronica da HDV e riportando l’attenzione su quella che è considerata la forma più grave di epatite virale. Una forte accelerazione ha caratterizzato la ricerca sul virus dell’epatite D (HDV) negli ultimi anni, producendo nuove conoscenze su epidemiologia, fisiopatologia, virologia e trattamento antivirale dell'infezione cronica da HDV e riportando l’attenzione su quella che è considerata la forma più grave di epatite virale. Una forte accelerazione ha caratterizzato la ricerca sul virus dell’epatite D (HDV) negli ultimi anni, producendo nuove conoscenze su epidemiologia, fisiopatologia, virologia e trattamento antivirale dell'infezione cronica da HDV e riportando l’attenzione su quella che è considerata la forma più grave di epatite virale. Una forte accelerazione ha caratterizzato la ricerca sul virus dell’epatite D (HDV) negli ultimi anni, producendo nuove conoscenze su epidemiologia, fisiopatologia, virologia e trattamento antivirale dell'infezione cronica da HDV e riportando l’attenzione su quella che è considerata la forma più grave di epatite virale. Una forte accelerazione ha caratterizzato la ricerca sul virus dell’epatite D (HDV) negli ultimi anni, producendo nuove conoscenze su epidemiologia, fisiopatologia, virologia e trattamento antivirale dell'infezione cronica da HDV e riportando l’attenzione su quella che è considerata la forma più grave di epatite virale. Una forte accelerazione ha caratterizzato la ricerca sul virus dell’epatite D (HDV) negli ultimi anni, producendo nuove conoscenze su epidemiologia, fisiopatologia, virologia e trattamento antivirale dell'infezione cronica da HDV e riportando l’attenzione su quella che è considerata la forma più grave di epatite virale. Una forte accelerazione ha caratterizzato la ricerca sul virus dell’epatite D (HDV) negli ultimi anni, producendo nuove conoscenze su epidemiologia, fisiopatologia, virologia e trattamento antivirale dell'infezione cronica da HDV e riportando l’attenzione su quella che è considerata la forma più grave di epatite virale. Una forte accelerazione ha caratterizzato la ricerca sul virus dell’epatite D (HDV) negli ultimi anni, producendo nuove conoscenze su epidemiologia, fisiopatologia, virologia e trattamento antivirale dell'infezione cronica da HDV e riportando l’attenzione su quella che è considerata la forma più grave di epatite virale. Una forte accelerazione ha caratterizzato la ricerca sul virus dell’epatite D (HDV) negli ultimi anni, producendo nuove conoscenze su epidemiologia, fisiopatologia, virologia e trattamento antivirale dell'infezione cronica da HDV e riportando l’attenzione su quella che è considerata la forma più grave di epatite virale. Una forte accelerazione ha caratterizzato la ricerca sul virus dell’epatite D (HDV) negli ultimi anni, producendo nuove conoscenze su epidemiologia, fisiopatologia, virologia e trattamento antivirale dell'infezione cronica da HDV e riportando l’attenzione su quella che è considerata la forma più grave di epatite virale.

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Razionale Scientifico | Dalle linee guida alla gestione nella...

Una forte accelerazione ha caratterizzato la ricerca sul virus dell’epatite D (HDV) negli ultimi anni, producendo nuove conoscenze su epidemiologia, fisiopatologia, virologia e trattamento antivirale dell'infezione cronica da HDV e riportando l’attenzione su quella che è considerata la forma più grave di epatite virale. La comprensione della biologia e patogenesi dell'HDV è progredita in modo significativo permettendo l'identificazione di nuovi bersagli terapeutici, mentre lo sviluppo di nuove metodologie ha consentito una migliore caratterizzazione delle fasi cliniche e virologiche del corso della storia naturale dell’infezione. Infine l’approvazione di bulevirtide da parte dell’autorità sanitarie ha determinato l’urgenza di razionalizzare la messe di dati e informazioni ottenute nell’elaborazione di linee guida di pratica clinica specificatamente dedicate alla gestione del paziente con infezione da HDV, che si è fatta più accurata alla luce delle nuove conoscenze e disponibilità terapeutiche.

L’incontro Dalle linee guida alla gestione nella vita reale del paziente con epatite D si propone, partendo dalla disamina critica delle linee guida, di calare la gestione clinica dei pazienti nei contesti di vita reale sia sulla base dei risultati provenienti dagli studi condotti in real world sia rispetto all’esperienza direttamente derivata sul campo dopo l’approvazione all’uso clinico di bulevirtide in Italia.

Razionale Scientifico

Una forte accelerazione ha caratterizzato la ricerca sul virus dell’epatite D (HDV) negli ultimi anni, producendo nuove conoscenze su epidemiologia, fisiopatologia, virologia e trattamento antivirale dell'infezione cronica da HDV e riportando l’attenzione su quella che è considerata la forma più grave di epatite virale. La comprensione della biologia e patogenesi dell'HDV è progredita in modo significativo permettendo l'identificazione di nuovi bersagli terapeutici, mentre lo sviluppo di nuove metodologie ha consentito una migliore caratterizzazione delle fasi cliniche e virologiche del corso della storia naturale dell’infezione. Infine l’approvazione di bulevirtide da parte dell’autorità sanitarie ha determinato l’urgenza di razionalizzare la messe di dati e informazioni ottenute nell’elaborazione di linee guida di pratica clinica specificatamente dedicate alla gestione del paziente con infezione da HDV, che si è fatta più accurata alla luce delle nuove conoscenze e disponibilità terapeutiche.

L’incontro Dalle linee guida alla gestione nella vita reale del paziente con epatite D si propone, partendo dalla disamina critica delle linee guida, di calare la gestione clinica dei pazienti nei contesti di vita reale sia sulla base dei risultati provenienti dagli studi condotti in real world sia rispetto all’esperienza direttamente derivata sul campo dopo l’approvazione all’uso clinico di bulevirtide in Italia.

Una forte accelerazione ha caratterizzato la ricerca sul virus dell’epatite D (HDV) negli ultimi anni, producendo nuove conoscenze su epidemiologia, fisiopatologia, virologia e trattamento antivirale dell'infezione cronica da HDV e riportando l’attenzione su quella che è considerata la forma più grave di epatite virale. La comprensione della biologia e patogenesi dell'HDV è progredita in modo significativo permettendo l'identificazione di nuovi bersagli terapeutici, mentre lo sviluppo di nuove metodologie ha consentito una migliore caratterizzazione delle fasi cliniche e virologiche del corso della storia naturale dell’infezione. Infine l’approvazione di bulevirtide da parte dell’autorità sanitarie ha determinato l’urgenza di razionalizzare la messe di dati e informazioni ottenute nell’elaborazione di linee guida di pratica clinica specificatamente dedicate alla gestione del paziente con infezione da HDV, che si è fatta più accurata alla luce delle nuove conoscenze e disponibilità terapeutiche.

L’incontro Dalle linee guida alla gestione nella vita reale del paziente con epatite D si propone, partendo dalla disamina critica delle linee guida, di calare la gestione clinica dei pazienti nei contesti di vita reale sia sulla base dei risultati provenienti dagli studi condotti in real world sia rispetto all’esperienza direttamente derivata sul campo dopo l’approvazione all’uso clinico di bulevirtide in Italia.

ECM

N. crediti formativi: 6
ID ECM evento: 150-417139

Destinatari
Medico chirurgo specialista in: Allergologia ed immunologia clinica, Gastroenterologia, Malattie metaboliche e diabetologia, Malattie infettive, Medicina interna, Microbiologia e virologia, Igiene, epidemiologia e sanità pubblica


Ref. Chiara Bello
e-mail: chiara.bello@effetti.it

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