• Virus Delta: la nuova sfida nella gestione delle epatiti virali

Virus Delta: la nuova sfida nella gestione delle epatiti virali

Virus Delta: la nuova sfida nella gestione delle epatiti virali

Razionale Scientifico | Virus Delta: la nuova sfida nella...

Nonostante la stima di 12 milioni di pazienti con infezione da HDV a livello mondiale, Il virus Delta non ha ancora avuto pieno riconoscimento come impegno medico e problema di sanità globale. Questo perché il suo impatto è limitato dalla difformità dei dati disponibili dovuta all’eterogeneità della distribuzione geografica. Ciò che è certo è il suo elevato potere patogeno che lega strettamente infezione ed evolutività della malattia cronica. Così come sono innegabili gli avanzamenti scientifici che negli ultimi anni hanno riguardato la ricerca clinica e di base. Gli studi sulla replicazione virale, la dipendenza da HBV, le interazioni virus-ospite, i meccanismi di risposta immunitaria innata e adattativa hanno portato a definire uno scenario di conoscenze che richiama implicitamente una maggior consapevolezza e capacità di interventi adeguati nei confronti dell’agente responsabile delle forme più gravi di epatite virale. Occorre inoltre considerare che l’infezione è stata reintrodotta dalle recenti ondate migratorie da paesi in cui il virus rimane endemico. Solo in Italia, la prevalenza di HDV è aumentata del doppio nell’ultimo decennio tra gli immigrati, contrastando l’esaurimento dell’infezione che si è registrato nella popolazione domestica in seguito all’adozione del programma vaccinale anti-HBV, ma in cui sussiste una quota di pazienti che, anche se ridotta, richiede un importante impegno medico e trapiantologico. Infine, l’identificazione di trattamenti capaci di interferire nelle diverse fasi del processo di replicazione virale apre nuove e concrete possibilità di azione. Questo complessivamente il quadro in cui le Società scientifiche AISF e SIMIT si sono mosse per generare indicazioni operative con l’obiettivo di offrire raccomandazioni pratiche sulla diagnosi e la cura dei pazienti con HDV e che costituiscono le basi formative ed educazionali del convegno. L’appuntamento scientifico nasce con l’obiettivo di favorire un ampio confronto e dibattito interattivo tra Esperti, finalizzato al miglioramento delle conoscenze e delle competenze, alla diffusione di nuove e rilevanti evidenze per la pratica clinica, nonché alla promozione di reti collaborative. Nel corso del Meeting verrà messa a disposizione la piattaforma Mentimeter per ottenere il feedback dei partecipanti con elementi interattivi quali quesiti di pratica clinica

Razionale Scientifico

Nonostante la stima di 12 milioni di pazienti con infezione da HDV a livello mondiale, Il virus Delta non ha ancora avuto pieno riconoscimento come impegno medico e problema di sanità globale. Questo perché il suo impatto è limitato dalla difformità dei dati disponibili dovuta all’eterogeneità della distribuzione geografica. Ciò che è certo è il suo elevato potere patogeno che lega strettamente infezione ed evolutività della malattia cronica. Così come sono innegabili gli avanzamenti scientifici che negli ultimi anni hanno riguardato la ricerca clinica e di base. Gli studi sulla replicazione virale, la dipendenza da HBV, le interazioni virus-ospite, i meccanismi di risposta immunitaria innata e adattativa hanno portato a definire uno scenario di conoscenze che richiama implicitamente una maggior consapevolezza e capacità di interventi adeguati nei confronti dell’agente responsabile delle forme più gravi di epatite virale. Occorre inoltre considerare che l’infezione è stata reintrodotta dalle recenti ondate migratorie da paesi in cui il virus rimane endemico. Solo in Italia, la prevalenza di HDV è aumentata del doppio nell’ultimo decennio tra gli immigrati, contrastando l’esaurimento dell’infezione che si è registrato nella popolazione domestica in seguito all’adozione del programma vaccinale anti-HBV, ma in cui sussiste una quota di pazienti che, anche se ridotta, richiede un importante impegno medico e trapiantologico. Infine, l’identificazione di trattamenti capaci di interferire nelle diverse fasi del processo di replicazione virale apre nuove e concrete possibilità di azione. Questo complessivamente il quadro in cui le Società scientifiche AISF e SIMIT si sono mosse per generare indicazioni operative con l’obiettivo di offrire raccomandazioni pratiche sulla diagnosi e la cura dei pazienti con HDV e che costituiscono le basi formative ed educazionali del convegno. L’appuntamento scientifico nasce con l’obiettivo di favorire un ampio confronto e dibattito interattivo tra Esperti, finalizzato al miglioramento delle conoscenze e delle competenze, alla diffusione di nuove e rilevanti evidenze per la pratica clinica, nonché alla promozione di reti collaborative. Nel corso del Meeting verrà messa a disposizione la piattaforma Mentimeter per ottenere il feedback dei partecipanti con elementi interattivi quali quesiti di pratica clinica

Nonostante la stima di 12 milioni di pazienti con infezione da HDV a livello mondiale, Il virus Delta non ha ancora avuto pieno riconoscimento come impegno medico e problema di sanità globale. Questo perché il suo impatto è limitato dalla difformità dei dati disponibili dovuta all’eterogeneità della distribuzione geografica. Ciò che è certo è il suo elevato potere patogeno che lega strettamente infezione ed evolutività della malattia cronica. Così come sono innegabili gli avanzamenti scientifici che negli ultimi anni hanno riguardato la ricerca clinica e di base. Gli studi sulla replicazione virale, la dipendenza da HBV, le interazioni virus-ospite, i meccanismi di risposta immunitaria innata e adattativa hanno portato a definire uno scenario di conoscenze che richiama implicitamente una maggior consapevolezza e capacità di interventi adeguati nei confronti dell’agente responsabile delle forme più gravi di epatite virale. Occorre inoltre considerare che l’infezione è stata reintrodotta dalle recenti ondate migratorie da paesi in cui il virus rimane endemico. Solo in Italia, la prevalenza di HDV è aumentata del doppio nell’ultimo decennio tra gli immigrati, contrastando l’esaurimento dell’infezione che si è registrato nella popolazione domestica in seguito all’adozione del programma vaccinale anti-HBV, ma in cui sussiste una quota di pazienti che, anche se ridotta, richiede un importante impegno medico e trapiantologico. Infine, l’identificazione di trattamenti capaci di interferire nelle diverse fasi del processo di replicazione virale apre nuove e concrete possibilità di azione. Questo complessivamente il quadro in cui le Società scientifiche AISF e SIMIT si sono mosse per generare indicazioni operative con l’obiettivo di offrire raccomandazioni pratiche sulla diagnosi e la cura dei pazienti con HDV e che costituiscono le basi formative ed educazionali del convegno. L’appuntamento scientifico nasce con l’obiettivo di favorire un ampio confronto e dibattito interattivo tra Esperti, finalizzato al miglioramento delle conoscenze e delle competenze, alla diffusione di nuove e rilevanti evidenze per la pratica clinica, nonché alla promozione di reti collaborative. Nel corso del Meeting verrà messa a disposizione la piattaforma Mentimeter per ottenere il feedback dei partecipanti con elementi interattivi quali quesiti di pratica clinica

ECM

N. crediti formativi: 6
ID ECM evento: 150-372640

Destinatari
Medico chirurgo specialista in: Medicina interna, Microbiologia e virologia, Patologia clinica (laboratorio di analisi chimico-cliniche e microbiologia); Farmacista pubblico del SSN; Tecnico sanitario laboratorio biomedico


Ref. Fabiana Matta
e-mail: fabiana.matta@effetti.it

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