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L’Italia è tra i Paesi europei con il maggior numero di persone esposte al virus dell’epatite C (HCV). Studi effettuati negli anni ’90 rilevavano elevati tassi di diffusione dell’infezione con un picco d’incidenza nell’età più avanzata (> 70 anni) ed una variabilità significativa tra Nord e Sud, aree metropolitane e rurali.
Gli studi più recenti stimano che circa l’1-2,2% della popolazione italiana sia venuta a contatto con il virus (dato dimostrato dalla positività degli anticorpi anti-HCV) e tra questi circa il 75% presenti un’infezione attiva. In Italia, la prevalenza di persone affetta da epatite C si stima dunque essere compresa, oggi, tra 0,74 e 1,7% (circa 297.000 - 670.000 soggetti).
Esiste ancora una variabilità tra Nord e Centro-Sud ma di minore rilevanza clinica rispetto al passato (nel 2015 un’indagine condotta in 5 città metropolitane rilevava una prevalenza di 1.6%, 2.6% e 2.4% rispettivamente nel Nord, Centro e Sud-Italia) mentre si conferma una significativa variazione in rapporto all’età. Indipendentemente dall’area geografica, dovremmo nei prossimi anni assistere ad una ulteriore progressiva riduzione della prevalenza dell’infezione causata dall’invecchiamento della popolazione e dall’esaurimento del reservoir del virus. E’ ormai dimostrato che il trattamento dell’infezione da HCV ha un vantaggio sia a livello del singolo individuo, sia a livello della popolazione generale.
L’evento ha l’obiettivo di creare un momento di formazione reciproca attraverso la condivisione delle diverse esperienze cliniche sulla gestione del paziente con HCV.

Ref. Marika Biolcati
e-mail: marika.biolcati@effetti.it

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