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Il termine “vulnerabilità sociale” è generalmente utilizzato per indicare gli effetti di quei cambiamenti socioeconomici che, nel corso degli ultimi decenni, hanno intaccato gli assetti tradizionali dello Stato sociale. Tali cambiamenti hanno influito anche in ambito HIV facendo emergere nuove problematiche legate prevalentemente a condizioni quali povertà, diseguaglianza di genere, discriminazione ed emarginazione sociale o all’utilizzo di sostanze.

Persiste la diffusione dell’infezione: il numero di nuove infezioni è rimasto stabile negli ultimi anni con circa 4.000 nuove infezioni/anno, la maggioranza delle quali è ancora attribuibile a rapporti sessuali non protetti, causa nell’86% di tutte le segnalazioni. La costante incidenza di nuove infezioni, congiuntamente all’allungamento della sopravvivenza delle persone sieropositive, determina un lento aumento di coloro che vivono con HIV nel nostro Paese, che si stima siano almeno 120-150.000.

La coorte ICONA – una delle principali coorti europee sull’infezione da HIV, che dal 1997 ad oggi ha permesso di registrare i dati di circa 18.000 persone con infezione da HIV naive al trattamento antiretrovirale – conferma l’attuale contesto epidemiologico e sociale: l’aumento di non-italiani che, nell’ultimo triennio, hanno raggiunto il 25%; il trend in aumento delle infezioni contratte per via omosessuale - MSM - che raggiungono circa le metà di tutti i nuovi arruolamenti.

Sempre in tema di popolazioni vulnerabili, il Seminario dedica un’ampia riflessione alle persone transessuali, con l’obiettivo di favorire la riduzione dello stigma e promuovere l’accettazione sociale delle stesse.

Ref. Barbara Bocciardi
e-mail: barbara.bocciardi@effetti.it

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